È diffusa in tutto il Mediterraneo, vive prevalentemente, a stretto contatto del fondo, sui fondali sabbiosi e fangosi, pur non
disdegnando le praterie di Posidonia, sino ai 100 m di profondità.
Abile predatrice, la cui dieta è composta da crostacei come granchi di cui è ghiotta, pesciolini e cefalopodi, anche suoi simili.
Si avvicina alla costa nei mesi primaverili per la riproduzione e per depositare le uova
in tale stagione molti pescatori calano in mare delle nasse opportunamente agghindate a simulare un riparo,
nelle quali le femmine entrano per deporre le uova seguite dai maschi e vengono così catturate.
La tecnica più praticata, è una sorta di eging come da riva, il vantaggio, essendo in barca, è che non dovremo dannarci a lanciare
chissà dove alla ricerca di questo saporito mollusco;
scarrocciando lentamente su una batimetrica, preferibilmente sabbiosa, compresa da 3 a 15 mt, siamo già in "zona calda";
le esche più usate, sono gli artificiali creati per tale tecnica, "animati" con opportuni movimenti verticali a scatto
della canna, accompagnai da piccoli recuperi e pause di alcuni secondi;

la montatura consigliata, è costituita da un piombo, il più leggero possibile, al quale assicurare in deriva,
uno o due artificiali ad una distanza dai 40 cm a salire (senza esagerare)
è questa una montatura che permette di insidiare anche i calamari e se in zona ci sono scogli, i polpi
Voglio però parlarvi di un metodo antico quanto micidiale che prevede l'utilizzo di un'esca naturale,
sardina, alaccia, sugarello, granchio ed altro che possa sostituire in maniera più catturante i classici
artificiali che simulano tali prede e che, seppur colorati per attrarre, non rilasciano in acqua gli
umori gli odori e soprattutto il sapore dell'esca naturale
quante volte vi è capitato di sentire l'attacco della seppia ma di non riuscire ad allamarla, oppure
una volta agganciata, recuperarla fin quasi al salaio per poi perderla mestamente?
beh mettetevi al posto della seppia, addentereste di gusto un cioccolatino in plastica?
forse si per poi sputarlo subito dopo accorgendovi dell'inganno ...
vediamo quindi come agire:
1) una prima soluzione, prevede la farcitura (senza esagerare!), del pesce esca con listelli sottilissimi di polistirolo,
ad allegerirne il peso in acqua ed ottenere un nuoto più sinuoso ed adescante
e la preparazione di un terminale, diametro 0,20 - 0,30 max, con diversi ami legati
in linea a distanza variabile (secondo le dimensioni dell'esca) e con tale terminale guarnire l'esca
avendo cura che la punta degli ami sia rivolta all'esterno        

a questo punto, possiamo calare sul fondo, utilizzando una soluzione scorrevole (antitangle) o fissa,
e lasciare che un leggero scarroccio ci aiuti, insieme ai movimenti che imprimeremo all'esca;
2) altra soluzione, che non è farina del mio sacco, è quella proposta dal gestore de,
"L'Angolo Della Pesca" a Genova, guardatevi il video
qui e se volte,
provate a cimentarvi nell'esescuzione oppure contattatelo e ve li fornirà belli e pronti.
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P.S. non ammetterò mai, neanche sotto tortura, che sono validissimi ...
Utile accortezza, valida sempre, è legare il piombo con un nylon sottile, in caso di incoccio, tirando perderemo
solo il piombo, recuperando integro il nostro innesco ... si spera!
Curiosità sul "nero di seppia"